sabato 19 ottobre 2013

La valigia dei sogni


Dipinto di Enza Zizzi "La valigia dei sogni"

“No ,ho detto no, sono le mie ultime parole al riguardo.”

“Mamma! Tu non capisci!”

“Oh, ti sbagli, capisco eccome! Figlio mio non hai l’età per scoprire cosa ti attende là fuori: è pieno di gente falsa e di truffatori!”

“Questo è quello che pensi tu. Non sono più un bambino,ormai.”


Queste furono le ultime parole che Gilbert rivolse alla madre un po’ di anni fa.

Bambini, mi rivolgo a voi, la storia che vi sto per raccontare ha qualcosa di speciale perché oggi vi svelerò chi è quell’omino tutto strambo che viaggia per il mondo insieme ad una piccola valigia marrone.
Vi svelerò chi è il donatore dei sogni!

Adesso riprendiamo la nostra storia. Dunque dove ero rimasta? Ah, già…

Il povero Gil corse a chiudersi in camera sua. Si mise a piangere e ogni sua lacrima faceva crescere in lui odio e dolore.

“Non è giusto, non è giusto!” Tirò su col naso e accecato dalla rabbia prese a pugni il cuscino sfasciandolo completamente.

“Nella mia vita non ho mai vissuto un momento felice…” pensava triste” Non ho nonni, non ho padre, non so quale sia il valore di avere degli amici, delle persone che ti vogliono bene; inoltre vivo in una stupida casa sperduta in Texas…” cadde a terra sfinito. Piangeva ancora. Le piume del cuscino volteggiavano in aria fino a posarsi dolcemente sul suo corpo ”…come se non bastasse non ho la minima idea di cosa sia la vita fuori da qui.”

Al piano di sotto di quella dimora la signora Irotangos, intenta a pelare patate, ragionava su che futuro potesse avere un giorno suo figlio. Ci pensò e prese una decisione; salì le scricchiolanti scale in legno. Gilbert aveva chiuso a chiave la porta della sua stanza.

“Tesoro? Vestiti, usciamo!”

Quella frase rimbombò nella testa di Gil. Si infilò gli scarponcini, incredulo. Prese dalla tasca dei jeans la chiave in ottone e aprì. A momenti credeva si trattasse di un sogno divenuto realtà! Con gli occhi colmi di speranza e gioia fissò intensamente la madre.

“Figliolo, è tempo che tu sia libero di andare dove desideri in questo vasto mondo. Potrai farti degli amici e scoprire cose che non sai. Finalmente potrai pensare al tuo futuro. Forza! Scendiamo e andiamo via” affermò sorridendo al nostro protagonista.

Lui non rispose, era immerso nei suoi pensieri ed era troppo estasiato per riuscire a parlare.

Il portone si spalancò. Una luce immensa accecò gli occhi del bimbo che non seppe trattenere un “Wooow!” di stupore. “Sì, wow. Ecco da cosa ti ho tenuto protetto per tutti questi anni. Sai è stato magnifico averti visto crescere.” Si abbracciarono appassionatamente e Gilbert sentì l’amore della famiglia dentro di sé. In quell’istante gli sembrò che tutto fosse possibile e fu proprio in quel momento che una piccola valigia marrone apparve davanti a loro.

“Gil…penso che tu abbia già un lavoro ed è proprio adatto a te!” L’abbraccio si sciolse con dolcezza.

Gilbert, spiazzato, prese la valigia e l’apri con ansia. Ma, che succede?!

 Era vuota! Nell’istante in cui fece l’atto di richiuderla accuratamente la signora Irotangos gli porse dei vestiti molto strani e fantasiosi: una lunga giacca, una camicia a quadri colorati, un papillon e un cilindro avvolto da un nastro blu.

“Li tramandiamo di generazione in generazione. Tu,piccolo mio, li indosserai per svolgere il tuo compito. Il lavoro che hai è importante per il pianeta, è importante per l’umanità.”

Ci fu una pausa nel discorso emozionante tenuto dalla mamma.

“Non hai ancora capito Gil?”

Gilbert ascoltava con gli occhi che gli brillavano come diamanti ma l’espressione del suo visetto tondo era perplessa…

 

”Tu sei il donatore dei sogni!”

 


E da lì iniziò una straordinaria carriera che rese ogni giorno più felice ad ogni bambino del mondo.

Vi chiedete come fa a farvi sognare? Come fabbrica i sogni? Come li distribuisce e a cosa gli serve quella valigia? Beh…questa è un’altra storia!

Ely (II^D)