Mi sono sempre immaginato Caronte con il cappuccio sulla faccia, gli occhi assatanati e la schiena a punto interrogativo.
Ad un certo punto ho cambiato idea: l'ho immaginato come se sentisse il passare degli anni e, iniziandosi a stancare del lavoro svolto, divenisse il"nonno pazzo" dei morti e non prendesse più il suo lavoro con serietà ed impegno.
Assolutamente non me lo immagino come nell’affresco di Michelangelo.
C’è da chiedersi se quel pittore abbia mai sollevato la copertina della Divina Commedia, mai un tratto che lo raffiguri o lo possa minimamente ricordare. Ha cambiato tutto!
Il Caronte classico per me è quello dei miti greci come quello dei tempi di Ulisse che aveva la barba lunga color neve e gli occhi di fuoco.
Nel ritratto di Michelangelo, per me, è troppo muscoloso, alto e arrabbiato (che tra l’altro non si capisce con chi perché non si sa chi prende a bastonate).
Nel ritratto di Michelangelo, per me, è troppo muscoloso, alto e arrabbiato (che tra l’altro non si capisce con chi perché non si sa chi prende a bastonate).
Altra cosa che mi lascia perplesso è lo sfondo: troppo calmo come cielo, nei racconti in cui è raffigurato l’Inferno lo si descrive buio, cupo e straziante, qui invece viene raffigurato come una celestiale giornata di primavera.
In questo dipinto mi lasciano perplesso varie cose e non credo proprio che assomigli a quello di Dante.
Emidex (2^F)
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