mercoledì 20 novembre 2013

Cosa pensano i miei arti




In questo momento le mie braccia e le mie mani sono stanche perché è tutto il pomeriggio che scrivo e direi che non sono molto contente; mentre i miei piedi e le mie gambe sono stufe di stare sedute senza muoversi da “tre ore”.
 
Mi sembra passata una eternità da quando ho iniziato a scrivere questi due temi e non è una cosa tanto piacevole; ma quando sono a scuola è molto peggio perché, per tre ore, i miei piedi e le mie gambe non si muovono proprio per niente!
 
 E che dire dei miei polsi? Stanno tutto il giorno a scrivere, a scrivere e a scrivere in vari modi:
 
il primo è sotto dettatura che è il peggiore perché, se non ti sbrighi, sei finito e direi che per i nostri polsi reggere il tempo rappresenta un gran bello sforzo;
il secondo è anche lui brutto, hai un tot di minuti per RICOPIARE una pagina o un paragrafo del libro di testo;
il terzo è sotto pressione, ad esempio le verifiche o le interrogazioni scritte;
- il quarto è quello che io preferisco, cioè inventare uno scritto perché nessuno ti dice di sbrigarti e perché lo inventi tu e, soprattutto, nessuno può dirti che hai sbagliato ciò che hai scritto.
 
 Comunque sia, i miei polsi soffrono in tutti e quattro i casi.

La materia che i miei arti odiano di più a scuola è educazione fisica (ma, purtroppo per loro, è la mia materia preferit )  perché si corre e le mie gambe soffrono e credo che, se avessero una mente per  pensare, mi ucciderebbero anche per il fatto che si stancano troppo, per non parlare di quando salto che ho l’intestino che va da una parte all’altra della pancia!

Le mie braccia, quando gioco a tennis, secondo me, pensano “Ma chi ce lo ha fatto fare?” e quasi mi dispiace per loro perché capisco quanto si possano stancare!
 
Julia (2^F)

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