In questo momento le mie braccia e le mie mani sono stanche
perché è tutto il pomeriggio che scrivo e direi che non sono molto contente;
mentre i miei piedi e le mie gambe sono stufe di stare sedute senza muoversi da
“tre ore”.
Mi sembra passata una eternità da quando ho iniziato a scrivere
questi due temi e non è una cosa tanto piacevole; ma quando sono a scuola è
molto peggio perché, per tre ore, i miei piedi e le mie gambe non si muovono
proprio per niente!
E che dire dei miei polsi? Stanno tutto il giorno a
scrivere, a scrivere e a scrivere in vari modi:
- il primo è sotto dettatura che
è il peggiore perché, se non ti sbrighi, sei finito e direi che per i nostri
polsi reggere il tempo rappresenta un gran bello sforzo;
- il secondo è anche lui
brutto, hai un tot di minuti per RICOPIARE una pagina o un paragrafo del libro
di testo;
- il terzo è sotto pressione, ad esempio le verifiche o le interrogazioni
scritte;
- il quarto è quello che io preferisco, cioè inventare uno scritto perché
nessuno ti dice di sbrigarti e
perché lo inventi tu e, soprattutto, nessuno può dirti che hai sbagliato ciò che
hai scritto.
Comunque sia, i miei polsi soffrono in tutti e quattro i casi.
La materia che i miei arti odiano di più a scuola è
educazione fisica (ma, purtroppo per loro, è la mia materia preferit ) perché si corre e le mie gambe soffrono e
credo che, se avessero una mente per
pensare, mi ucciderebbero anche per il fatto che si stancano troppo, per
non parlare di quando salto che ho l’intestino che va da una parte all’altra
della pancia!
Le mie braccia, quando gioco a tennis, secondo me, pensano “Ma
chi ce lo ha fatto fare?” e quasi mi dispiace per loro perché capisco quanto si
possano stancare!
Julia (2^F)
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